Gli attacchi informatici aziende in ambito IoT sono sempre più numerosi, e questo a causa della vulnerabilità che contraddistingue la maggior parte dei dispositivi IoT. Vediamo insieme cosa si rischia e come proteggersi.
Indice
- Attacchi informatici: un fenomeno in crescita
- I dispositivi a rischio
- Attacchi informatici aziende: i numeri
- Dove avvengono i crimini
- I settori più colpiti
- Come puoi proteggerti dagli attacchi informatici?
Attacchi informatici: un fenomeno in crescita
Secondo uno studio condotto da Check Point Research, divisione di Check Point Software, il 2023 ha visto crescere su scala mondiale i cyber attack settimanali verso dispositivi IoT in numerosi settori, in particolare per il Retail.
Infatti, ormai la tecnologia IoT è parte integrante delle nostre vite, grazie all’espansione dell’utilizzo di questi dispositivi. Eppure, per questa ragione, negli ultimi anni si è registrato anche un aumento dei cyber attacchi e attacchi informatici aziende, tramite lo sfruttamento di diverse vulnerabilità.
Uno dei fattori che contribuiscono a questo aumento è la digital transformation nei settori dell’istruzione e della sanità durante la pandemia. Quest’operazione, purtroppo, spesso avviene senza tenere in considerazione le misure di sicurezza, generando delle vulnerabilità nei sistemi.
I dispositivi a rischio
Gli hacker (o, per essere precisi, cracker) sanno bene che i dispositivi IoT sono tra gli elementi più vulnerabili delle reti e che molti non sono adeguatamente protetti. Videocamere e stampanti, ad esempio, possono fungere da accesso diretto per eventuali violazioni. Infatti, sono un primo livello di accesso per i potenziali ladri, che possono introdursi e attaccare la rete.
Attacchi informatici aziende: i numeri
Solo nei primi due mesi del 2023, in media il 54% delle aziende – quasi ogni settimana – è stata oggetto di questi attacchi hacker. Parliamo di quasi 60 violazioni settimanali rivolte ai dispositivi IoT, +41% rispetto al 2022, oltre il triplo di quelle del 2021. I dispositivi a rischio sono soprattutto router, videocamere Ip, videoregistratori digitali (Dvr), videoregistratori di rete (Nvr), stampanti e non solo. Anche speaker e videocamere Ip, molto utilizzate negli ambienti di lavoro, offrono potenziali punti di accesso.
Quanto costa un attacco hacker? E quanto si rischia nel settore IoT? Le risposte possono essere molteplici, poiché tutto dipende dalla complessità e dall’estensione della rete che si utilizza.
Dove avvengono i crimini
Questo trend è stato osservato in tutte le regioni italiane e in tutti i settori. L’Europa è l’area che oggi subisce il maggior numero di attacchi a dispositivi IoT, con quasi 70 attacchi per azienda in media a settimana. Segue l’Apac con 64, l’America Latina con 48, il Nord America con 37 (area con maggiore aumento dal 2022: 58%) e l’Africa con 34.
I settori più colpiti
Se parliamo dei settori più colpiti, è da notare che l’Education and Research sta affrontando un incremento notevole di problematiche, con 131 attacchi IoT settimanali per azienda. È più del doppio della media globale, con un +34% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, anche altri settori stanno subendo queste violazioni. La maggior parte di vittime registra una crescita rilevante rispetto al 2022, in particolare il comparto Retail (con un +66%).
Come puoi proteggerti dagli attacchi informatici?
Per prevenire gli attacchi informatici o tutelarsi anche in fase di ripristino del sistema, è sempre consigliabile ingaggiare un team di professionisti in grado di contrastare e prevenire le violazioni e potenziali rischi. Non sempre, infatti, un backup può essere sufficiente ad affrontare ramsomware e altre minacce.
Se oggi le informazioni e i dati viaggiano via web, altrettanto devono fare gli esperti che possono mettere in campo azioni e sistemi di sicurezza efficaci. Se pensi che la tua organizzazione possa essere a rischio, mettiti subito in contatto con un esperto da qui.