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security ot

Con Security OT (Operational technology) si fa riferimento alla nuova frontiera della sicurezza informatica basata sul controllo delle infrastrutture, delle strumentazioni e dei dispositivi tramite l’utilizzo di hardware e software.

L’obiettivo della Sicurezza OT è quello di proteggere e salvaguardare i sistemi informatici e le cosiddette infrastrutture critiche, ossia quelle che riguardano dei servizi essenziali, e garantire la loro continuità operativa.

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Differenze tra It e Ot

L’Ot si occupa dei sistemi e dei dispositivi fisici di cui ne controlla principalmente le prestazioni, mentre l’It si focalizza sulle informazioni, sui dati e sulla loro elaborazione.

Nell’ambito specifico della sicurezza, l’It si basa sulla protezione della confidenzialità, dell’integrità e della disponibilità dei dati; l’Ot, invece, si basa sulla protezione dell’ecosistema composto da hardware e software.

Con l’evoluzione dell’Internet of Things le due aree tecnologiche prima separate dell’It e dell’Ot si stanno avvicinando e in molti casi si stanno integrando. Questa è, infatti, una delle tendenze del 2024.

Trend Security OT: le tendenze del 2024

Convergenza It e Ot – si tratta dell’integrazione delle due tecnologie, diventata sempre più necessaria dal processo di digitalizzazione. Questa convergenza implica la condivisione dei diversi tipi di dati raccolti dalle due diverse reti. Tale integrazione comporta alcuni vantaggi come una migliore efficienza operativa, una raccolta e un’analisi di dati più dettagliata e una riduzione dei costi (derivante dall’unione di due reti separate) ma anche alcuni rischi legati soprattutto alla sicurezza.

Zero Trust strategy – Questo approccio si basa sul principio di non considerare affidabili in modo automatico utenti, dispositivi ed elementi interni ed esterni ma di effettuare sempre prima delle verifiche, per cui ogni accesso deve essere autenticato, controllato e autorizzato. Questo modello è divenuto un punto di riferimento anche per la Sicurezza OT in quanto può contribuire a rafforzare la sicurezza dei sistemi OT aumentando l’efficienza del controllo e riducendo i rischi di accessi non autorizzati.

Aggiornamento alla Direttiva Dns – l’Unione Europea in tema di cybersecurity e di sicurezza delle infrastrutture critiche ha emanato la Direttiva NIS 2 2022/2555. Tutti gli stati membri dovranno adeguarsi obbligatoriamente entro il 17 ottobre del 2024. Essa prevede delle misure giuridiche per rafforzare il livello generale di cybersicurezza nell’UE. Ciò avrà impatto anche sulla OT Security in quanto obbliga chi si occupa di sicurezza ad aggiornarsi con nuovi standard più elevati (gli standard internazionali di riferimento sono il NIST, l’ISO 27001 e l’ISA/IEC 62443).

 

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applicazioni IoT Sanità

Il settore sanitario è uno di quelli maggiormente influenzato e per certi versi rivoluzionato dallo sviluppo dell’Internet of Things. Le applicazioni IoT nella sanità si stanno diffondendo in modo capillare e il loro utilizzo sta diventando ormai essenziale per una gestione avanzata della salute pubblica e privata.

Si parla, quindi, di Healthcare IoT o anche di Internet of Medical Things in riferimento ai dispositivi medici connessi attraverso reti internet e piattaforme Cloud con cui vengono effettuate operazioni di varia natura, vengono raccolti e monitorati i dati nell’ambito sanitario.

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Dispositivi IoT e strumenti tecnologici connessi

I dispositivi IoT si dividono sostanzialmente in tre categorie:

● Apparecchiature In Home: cioè i dispositivi utilizzati per il monitoraggio e il controllo da remoto dei pazienti;
● In Body: sono tutti quei dispositivi indossabili, i tracker e quelli impiantabili;
● In Clinic: i dispositivi che consentono di creare una rete per il controllo e la gestione dei dati e dei pazienti.

Applicazioni IoT in ambito sanitario possono essere ad esempio: letti intelligenti con sensori; pacemaker di
ultima generazione; apparecchiature e chip impiantabili; monitor di controllo; wearable device; software di gestione e/o di amministrazione.

Vantaggi delle Applicazioni IoT nella sanità

L’utilizzo di dispositivi intelligenti permette di sviluppare un sistema di cure sempre più personalizzato e tecnologico. I benefici sono notevoli: il monitoraggio continuo e costante sia dei pazienti anche a distanza che delle malattie; l’efficientamento e la velocizzazione delle
diagnosi e delle cure; assistenza domiciliare e personalizzata; la disponibilità, la trasmissione e la condivisione immediata di dati; il potenziamento e l’ammodernamento delle strutture ospedaliere; il supporto nelle attività del personale medico; una gestione corretta e
adeguata dei farmaci da somministrare.

Rischi potenziali: sicurezza IoT e privacy dei dati

Le potenzialità dei dispositivi smart sono enormi tuttavia esistono dei pericoli. La principale preoccupazione riguarda la privacy e la sicurezza dei dati. Con milioni di dispositivi interconnessi, infatti, la protezione delle informazioni sensibili diventa non solo un’opportunità ma anche una priorità per scongiurare frodi, violazioni, furti di identità e reati simili.

Gran parte dei sistemi operativi delle strutture ospedaliere sono obsoleti e per questo vulnerabili ad eventuali attacchi 
informatici. In questo senso si rende, perciò, necessario uno sviluppo tecnologico anche in termini di cyber
security.

In conclusione

L’applicazione IoT nel settore della salute è lo sviluppo naturale della medicina moderna: il processo è stato velocizzato in modo ulteriore dalla pandemia di Covid-19 che ha reso necessario un processo clinico nuovo ed ottimizzato in grado di garantire rapidità ed efficienza nonchè di eliminare la barriera della distanza fisica.

I dispositivi smart stanno rimodellando il sistema sanitario tradizionale con implementazioni ormai imprescindibili. Conseguentemente, secondo le ultime stime nel prossimo futuro gli investimenti saranno sempre più ingenti e costanti in questa direzione: a beneficiarne sarà tutta la società e la collettività con una sanità più accessibile e funzionale.

Se sei interessato alle potenzialità dell’Internet of Things puoi richiedere una consulenzaparlare con un esperto del settore.

Smart car

Il settore delle smart car, proprio come i veicoli, è in costante movimento. Ora SmartEye vuole monitorare i segni vitali dei conducenti alla guida, a supporto della sicurezza stradale.

La società svedese fondata nel 1999 si occupa infatti di sviluppare Human Insight AI. Parliamo di una tecnologia capace di comprendere, supportare e prevedere il comportamento umano all’interno di ambienti complessi. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.

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Smart car, sviluppata una metrica rivoluzionaria

Smart Eye ha sviluppato una metrica proprietaria rivoluzionaria per il sistema di monitoraggio degli automobilisti chiamato DMS. Un’innovazione presentata anche a InCabin Brussels.

Questa funzionalità include la rilevazione dei segnali vitali nel software DMS di Smart Eye. Così garantisce il monitoraggio da remoto sia della frequenza cardiaca che di quella respiratoria. L’integrazione di questi indicatori fisiologici è volta ad aumentare la sicurezza su strada e garantire maggiore benessere per i conducenti.

Questa soluzione risponde alle richieste dei produttori OEM. Smart Eye, infatti, ha sviluppato la nuova metrica all’avanguardia per analizzare elementi importanti per la salute e la sicurezza del conducente.

Smart car

DMS di Smart Eye, come funziona

Grazie al costante monitoraggio dei segnali fisiologici, la nuova funzione per le smart car consente l’individuazione preventiva di malori improvvisi o di comportamenti poco attivi durante la guida.

In questo modo è possibile salvare vite umane nelle situazioni in cui i conducenti sono vittime di condizioni di salute sfavorevoli e improvvise (attacchi cardiaci, convulsioni). E dato che il sistema semplifica l’invio di informazioni a seguito dell’incidente, i soccorritori possono intervenire con operazioni di emergenza più efficaci.

Con l’apporto dell’intelligenza artificiale, il software utilizza algoritmi avanzati e riesce a decifrare con precisione i segnali fisiologici.

Tecnologie avanzate per cars smart

Tutto questo grazie alla fotopletismografia remota (rPPG), un sistema basato sulla fotocamera senza contatto che studia le variazioni della luce sulla pelle per stimare la frequenza cardiaca dell’automobilista. In questo modo si ottiene l’analisi dei micromovimenti, per rilevare le piccole variazioni nei movimenti dovuti al respiro o all’attività del polso, impercettibili per l’occhio umano.

Inoltre, per ottenere un’esperienza utente più discreta, la tecnologia di Smart Eye è stata dotata di luce infrarossa con lunghezza d’onda 940 nanometri, utilizzata per la rilevazione dei riflessi sulla pelle. Così il rilevamento è affidabile anche in condizioni di luce complesse in un veicolo in movimento, dovute all’oscurità o luce solare intensa.

Smart Eye offrirà soluzioni avanzate

In particolare il CRO di Smart Eye, Henrik Lind, ha spiegato che “integrando il rilevamento della frequenza cardiaca e respiratoria nel software del sistema di monitoraggio del conducente […] forniamo uno strato ancora più approfondito d’informazioni sullo stato e sulla salute del conducente”.

Per farlo vengono utilizzati metodi avanzati, tra cui rPPG e l’analisi dei micro-movimenti. Il software, quindi, rileva anche i più piccoli cambiamenti fisiologici in tempo reale.

Molto richiesta dall’industria automobilistica, questa tecnologia consente agli OEM (produttori di apparecchiature originali) di reagire efficacemente al problema delle emergenze sanitarie alla guida, garantendo un’esperienza più sicura.

Il potenziale

Smart Eye ha presentato questa nuova funzionalità a InCabin Brussels, evento di settore svoltosi nel giugno 2023. E in questo modo ha offerto ai visitatori l’opportunità di capire in che modo il software registra da remoto le frequenze cardiache e del respiro real-time. Le metriche sono state mostrate su uno schermo per raccontare il potenziale di questa tecnologia. Così, infatti, sarà possibile rivoluzionare i sistemi di monitoraggio dei conducenti e garantire una migliore sicurezza stradale complessiva.

La metrica DMS costituisce un progresso significativo nell’ambito IoT per il monitoraggio delle persone alla guida. Infatti, analizzando costantemente cuore e respiro, può rilevare tempestivamente eventuali emergenze sanitarie e migliorare i tempi di risposta qualora si verifichi un incidente.

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Smart objects

L’anno scorso il mercato italiano dell’Internet of Things (IoT) ha superato gli 8 mld di euro, raggiungendo un +13% rispetto all’anno precedente. Tutto grazie agli smart objects, nonostante la carenza di semiconduttori e materie prime, l’instabilità economica e la guerra in Ucraina.

Vediamo in questo articolo qual è l’ammontare degli “oggetti intelligenti” in Italia e come si sta evolvendo il panorama IoT del Belpaese.

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Cosa sono gli oggetti connessi (Smart Objects)?

Gli smart objects sono considerati elementi IoT attivi, digitali e connessi che, entro certi limiti, possono funzionare anche in maniera autonoma. Spesso questi integrano tecnologie elettroniche come chip, processori, sensori e non solo con tecnologie informatiche tra cui software e varie connettività.

Come riportato da Lumi4Innovation, infatti:

Un oggetto intelligente è una “cosa” che migliora l’interazione con le persone e con altri oggetti intelligenti.

Secondo Wikipedia, invece:

Conosciuti anche come prodotti connessi intelligenti o oggetti connessi intelligenti (SCoT) [gli smart objects] sono prodotti […] che consentono lo scambio di dati tra il prodotto e il suo ambiente, produttore, operatore/utente, e altri prodotti e sistemi.

In sintesi, quindi, gli oggetti “intelligenti” possono essere usati per raggiungere vari obiettivi, lasciandoli dialogare tra loro e con altre tecnologie, nonché misurare dati, trasmettere informazioni e talora attivare determinati input. I più diffusi in Italia sono, ad esempio, i contatori intelligenti, o Smart Metering, utili per misurare, gestire e fatturare i consumi di gas, acqua e calore.

Due delle caratteristiche che accomunano questi oggetti sono:

  • la capacità d’interagire con il mondo reale
  • la capacità di comunicare con gli ambienti virtuali.

Vediamo ora quanto e come vengono utilizzati.

Smart object

Gli smart objects in Italia

Secondo una ricerca dell’Osservatorio IoT della School of Management del Politecnico di Milano, attualmente l’Italia può vantare 124 mln di oggetti connessi, ovvero 2,1 per ciascun cittadino.

La maggior parte dei prodotti venduti è rappresentata dalle Smart Car, le “auto intelligenti”, che hanno raggiunto quota 1,4 mld di euro, pari al 17% del fatturato totale.

Sul podio anche le applicazioni Utility con 1,37 mld di euro: si tratta di un settore in crescita benché prossimo alla saturazione. Nel 2022, infatti, sono stati installati 1,1 mln di contatori del gas connessi all’interno di utenze domestiche, e 1,7 mln di smart meter elettrici (seconda generazione).

Seguono Smart Building, Smart City, Smart Factory e infine le Smart Home.

L’evoluzione del mercato IoT

Secondo studi recenti, i settori in maggiore crescita all’interno del mercato IoT italiano sono soprattutto la Smart Agriculture, la Smart Factory e lo Smart Building.

Alla fine del 2022 sono state attivate, infatti, 39 mln di connessioni IoT cellulari e 85 mln di connessioni relative ad altre tecnologie di comunicazione.

In ambito industriale, invece, il 77% delle grandi organizzazioni e il 58% delle PMI ha già in corso almeno un progetto IoT. Inoltre, grazie al PNRR c’è un’opportunità di crescita concreta per lavorare all’innovazione tecnologica in Italia, soprattutto rispetto alla crisi energetica in corso. Grande attenzione è volta al binomio IoT-Energy, con investimenti pari a circa 7 mld.

Perché investire negli oggetti connessi in Italia

L’innovazione rappresentata dagli oggetti connessi crea valore e genera un’accelerazione in tutti i settori. LInternet of Things è la colonna portante dell’Industria 4.0, poiché l’analisi dei dati consente di monitorare il livello di produzione e migliorare le performance aziendali più velocemente, elaborando risposte rispetto a quanto sta accadendo in tempo utile.

Per attivare un sistema aziendale di questo tipo, basterà quindi considerare alcuni aspetti di base tra cui:

  • la tipologia dei dispositivi IoT su cui investire – e questo dipenderà dal volume dei dati da classificare. In questo modo è possibile identificare i device (dispositivi) che hanno la capacità di elaborazione necessaria (potenza, portata e velocità), con un SoC (“system-on-a-chip”) o un gate da programmare sul campo matrice (FPGA).
  • il costo unitario dei dispositivi e il costo totale di proprietà
  • le condizioni strutturali e ambientali in cui utilizzarli.

A questo punto, se sulla base di valutazioni economiche e di efficienza si considera più performante una soluzione basata sull’IoT, si può passare a cercare un partner IoT affidabile con cui iniziare un percorso di miglioramento ed evoluzione.

Se sei interessato all’argomento, contattaci da questa pagina.

iot per palestre

I trend IoT per palestre hanno rivoluzionato molti elementi del mondo del fitness. In questo articolo esaminiamo la tecnologia IoT implementata nelle strutture per il fitness e le sue potenzialità future.

Fin dal 1999, infatti, l’IoT è considerato come un ponte che collega il mondo analogico con quello digitale. L’Internet of Things determina il nostro rapporto con gli oggetti e il loro stesso significato. Non si tratta semplicemente di una combinazione di sensori, dispositivi, reti cablate e wireless, ma è l’integrazione di spazi virtuali e reali in cui le persone interagiscono con gli oggetti. Vediamo gli scenari IoT per palestre.

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  1. Fitness collettivo
  2. Immersione nella VR
  3. Informazioni di tracciamento condivise
  4. Esperienze nelle palestre
  5. Sensori smart

Soluzioni sportive IoT

Le soluzioni sportive IoT più avanzate includono opzioni tra cui: accensione e spegnimento di sistemi di segnalazione da smartphone; frigoriferi connessi a Internet; impostazione sistemi di controllo del clima o macchine del caffè tramite Internet, e altro ancora.

L’IoT non costituisce una rivoluzione, bensì un grande cambiamento nel modo di comportarsi rispetto agli oggetti. Molte persone stanno iniziando a utilizzare i dispositivi diversamente. Lo sviluppo dell’IoT riguarda tanti settori tra cui l’agricoltura, la logistica, le smart city, la sanità.

Scopriamo, ora, in che modo l ‘IoT contribuisce a definire il futuro del fitness e delle palestre, mediante nuove tendenze in ambito sportivo.

iot per palestre

Le principali tendenze IoT per palestre

Se ti stai chiedendo cos’è cambiato, negli ultimi anni, in relazione alle tendenze IoT per il fitness, sappi che non esiste una risposta univoca. Di seguito ne elenchiamo alcune.

1. Fitness collettivo

L’IoT è diventato uno degli elementi più importanti per lo sport di gruppo. Tante palestre, infatti, stanno iniziando a introdurre sensori wireless. In questo modo, ogni membro del gruppo può monitorare il ritmo di lavoro in qualsiasi momento. Anche gli istruttori possono comprendere e soddisfare meglio le esigenze degli sportivi.

L’IoT semplifica, inoltre, la connessione con strumenti che restituiscono un quadro completo di quanto dura e come avviene l’allenamento, e cosa fare per allenarsi meglio. Così nascono palestre più intelligenti.

2. Immersione nella VR

Sono numerose le persone che vorrebbero vivere un’esperienza sportiva più coinvolgente. Uno dei vantaggi della realtà virtuale (VR) sembrano essere i display indossabili (HMD) come Oculus Rift o HTC VIVE. La Virtual Reality trasporta la persona in uno scenario generato dal computer, che risponde ai movimenti effettuati. Un’esperienza immersiva che viene realizzata mediante sensori che rilevano i movimenti dell’utente e usano le informazioni per aggiornare gli stimoli sensoriali presentati tramite HMD.

I dispositivi VR creano l’illusione di essere in un ambiente virtuale in cui si può interagire. Per questo, la VR immersiva viene considerata come un’innovazione tecnologica che può cambiare in modo sostanziale il mondo del fitness.

3. Informazioni di tracciamento condivise

A molti piace condividere le proprie esperienze e successi con gli altri. Condividere i progressi degli allenamenti, infatti, è molto motivante. Gli sviluppatori lo sanno bene, e sfruttano questa tendenza psicologica per progettare app per lo sport. Così oggi è ancora più facile condividere i propri successi con amici o familiari, anche sui social network.

Secondo uno studio di Gartner, tuttavia, il 30% circa degli acquirenti di wearable abbandona i tracker. E succede perché, dopo l’acquisto, monitorano i dati di fitness per allenarsi meglio, ma questi diventano inutili senza software capaci di analizzarli.

4. Esperienze nelle palestre

Cresce il numero di palestre che adoperano le tecnologie IoT per migliorare l’esperienza durante i corsi sportivi. Così garantiscono un approccio personalizzato ai clienti.

Inoltre, per migliorare l’esperienza dei centri benessere, nel settore del fitness e della salute si utilizzano sempre più spesso sistemi connessi per raccogliere i feedback.

Anche le attrezzature per l’allenamento sono abbastanza smart da analizzare i movimenti e fornire istruzioni corrette. E nascono così sfide per battere i propri record personali. Inoltre, nelle palestre si trovano occasioni d’intrattenimento con video HD, contenuti on-demand e musica.

5. Sensori smart

Stando ai dati IHRSA, i sensori connessi al cloud possono davvero aiutare le palestre ad analizzare l’utilizzo delle attrezzature. Inoltre, il cloud offre molte funzionalità tra cui la condivisione di dati, tutorial, coaching e istruzioni per i centri benessere. E ancora, video di allenamento, monitoraggio metriche, condivisione dei progressi, organizzazione di gare online, gestione dei club e altro ancora.

Oggi le palestre stanno cercando nuovi sistemi di valutazione. Ad esempio, con i sensori wireless le palestre possono visualizzare la frequenza cardiaca dei visitatori. Questi sistemi possono contribuire a motivare le persone e a farle impegnare di più.

Inoltre, grazie al cloud non occorrono più computer costosi ed esperti strapagati per la manutenzione hardware e software. Infatti, le applicazioni in cloud riducono i costi e aiutano a migliorare l’offerta.

In sintesi

Quindi, il futuro delle palestre presenta un grande potenziale grazie alle tecnologie IoT. Gli strumenti in cloud, in particolare, consentono di generare, elaborare e analizzare i Big Data. E le nuove piattaforme software consentono alle palestre di fornire una migliore esperienza dei dispositivi indossabili. Anche le applicazioni mobile per il fitness sono importanti, perché aiutano le persone a monitorare lo stato di salute in tempo reale comunicandolo ai medici.

Ecco il motivo per cui, mediante dispositivi e piattaforme IoT, la nostra personale esperienza di fitness potrà essere completamente rivoluzionata.

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Security IoT

La security IoT non è più soltanto una questione di protezione degli asset. La videosorveglianza diventa utilizzabile in vari ambiti, dalla smart city all’industria 4.0. Andiamo a scoprire come.

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Security IoT, nuovi investimenti

Sono molte le voci del PNRR che potranno avvalersi delle tecnologie nell’ambito della Security IoT. Il settore dei trasporti è uno di quelli a cui sono indirizzati importanti investimenti (25,40 mld di euro), grazie alla Missione 3 del PNRR per la mobilità sostenibile. Tuttavia, non è l’unico settore che beneficerà di tali misure.

La ragione è facilmente individuabile nel cambiamento assunto dalle telecamere nei processi di digitalizzazione. Anche se la tecnologia è ancora usata nella protezione degli asset, le telecamere ora vengono considerate come sensori IoT che forniscono dati per migliorare la vivibilità e la mobilità negli ambienti urbani. Oggi, infatti, concetti come Smart City oppure Smart Road sono di uso quotidiano.

Telecamere e ottimizzazione dei processi

Così, i dispositivi e le soluzioni IoT collegate alla videosorveglianza diventano un valido supporto per logistica e trasporti, nonché dell’intera area a cui si riferisce la Missione 1 del PNRR. Si tratta di ben 40,32 mld di euro che possono dare una spinta fondamentale al rilancio della produttività e competitività. E la vera opportunità è legata all’ottimizzazione dei processi industriali, ovvero all’Industria 4.0.

Il ruolo delle telecamere, in questo processo di ottimizzazione, raggiunge un segmento più ampio di quello della security. Un incrocio con altre tecnologie tra cui la Realtà Aumentata (AR), molto promettente per le opere di manutenzione e per la formazione.

Il concetto di “beyond security” sarà quindi sempre più presente nel 2023 per il mercato della videosorveglianza, insieme a quello di “Security IoT”.

Security IoT

I nuovi trend per la videosorveglianza

Un altro trend è quello connesso strettamente all’utilizzo massivo dell’Intelligenza Artificiale nelle analisi, che avviene direttamente sul prodotto (on edge). Ad esempio, la chiamata a un servizio di emergenza in seguito a un incidente può partire autonomamente. Il traffico nelle smart city può essere gestito in modo diverso, e la distribuzione del personale all’interno di un retailer può essere ottimizzata, senza dimenticare l’energy saving nell’illuminazione pubblica.

Esistono lampioni collegati a circuiti video in cui la telecamera-sensore riconosce il passaggio di un’automobile o di un pedone. Ricevuto l’input, i lampioni si accendono. Inoltre, con il 5G si abbasserà la latenza e si aumenterà la velocità di banda, per cui le smart city si riempiranno di esperienze concrete.

Dalla security alla geopolitica

Per ora non dovrebbero esserci evoluzioni tecnologiche in grado di superare la risoluzione in 4K, tuttavia non vanno sottovalutati i trend macroeconomici e geopolitici che influenzeranno tutti i mercati.

Ad esempio, l’inasprimento delle proibizioni è sbarcato anche in Europa, dove alcuni paesi hanno annunciato limiti alla tecnologia cinese in alcuni progetti governativi sensibili. Una situazione come questa, unita al rischio di cyber attack, rappresenta uno dei trend geopolitici che hanno riscontro anche nel settore della videosorveglianza.

Un altro trend da tenere d’occhio è quello legato all’incremento dei prezzi, che interessano l’intera catena di fornitura, dalle singole componenti ai trasporti e all’incertezza globale. Infine, la carenza di talenti nella ricerca di giovani risorse interessa tutti i comparti.

Sostenibilità: un obiettivo da raggiungere

E c’è anche una tematica che persiste da tempo e continuerà ad avere molta rilevanza negli anni a venire. Parliamo della sostenibilità, con iniziative come la SBTi – Science Based Targets, che si propone di ridurre le emissioni di CO2 entro il 2030.

Anche la certificazione EcoVadis, rilasciata da uno dei principali organismi mondiali che valutano l’impatto ambientale e sociale delle organizzazioni, sembra procedere in questa direzione.

E la sostenibilità riguarda tutta la filiera, dalla progettazione del prodotto alla ricerca delle componenti, fino alla selezione dei supplier. Inoltre, interessa la localizzazione dei centri produttivi e logistici, lo smaltimento dei prodotti e i mezzi aziendali utilizzati dagli operatori. Perché oggi, come non mai, si rende necessario aderire alla decarbonizzazione prevista dall’Accordo di Parigi per abbassare il global warming.

Un obiettivo ambizioso, che va oltre il semplice concetto della sicurezza a cui la videosorveglianza è stata associata fino ad ora.

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LoRa tecnologia

LoRa tecnologia per le fabbriche intelligenti: una grande novità nel 2023

Grazie alla tecnologia IoTInternet of Things, nel tempo si sono affermati diversi strumenti oggi molto utilizzati come il Wi-Fi e il Bluetooth. Un altro mezzo di comunicazione proveniente dall’ambito IoT è LoRa tecnologia di nuovo livello. In particolare, LoRa (abbreviazione di LOng RAnge) è un sistema di comunicazione wireless che può distribuire piccole quantità di dati in ampie aree. È molto diffuso, infatti, negli ambiti di applicazione a lunga distanza e bassa potenza. Si tratta di una tecnologia altamente sensibile, che può essere identificata anche in presenza di segnale debole, e consente di raggiungere una distanza maggiore.

Secondo i dati rilevati da Statista, le connessioni LoRa raggiungeranno i 730 milioni nel 2023, rispetto ai 470 milioni del 2022. Questo evidenzia la sua importanza per le industrie IoT anche per il prossimo anno.

      1. Reti LoRa

I dispositivi e le reti LoRa, come la LoRaWAN, rendono possibili nuove applicazioni IoT per superare numerose sfide. Parliamo di gestione dell’energia e delle risorse naturali, controllo dell’inquinamento, efficienza delle infrastrutture, prevenzione dei disastri. I dispositivi LoRa contano centinaia di casi d’uso per le smart city, le case e gli edifici, le comunità, la logistica, l’agricoltura e altro ancora. Grazie a milioni di dispositivi connessi in giro per il mondo e in costante crescita, LoRa sta creando una rete sempre più intelligente.

      1. LoRa tecnologia intelligente: come funziona

Per la precisione, LoRa è una tecnica di modulazione wireless sviluppata da Semtech, derivante dalla tecnologia Chirp Spread Spectrum. I cosiddetti “impulsi chirp” sono utilizzati per codificare le informazioni mediante onde radio. La trasmissione modulata può essere ricevuta su varie distanze e resiste alle interruzioni.

Rispetto al WiFi, al Bluetooth o a ZigBee, i dati possono essere inviati a una distanza superiore. Per questo, LoRa è ottima per sensori e attuatori a basso consumo.

In merito al networking, LoRa rende possibile un approccio fisico al trasporto wireless, come un chip ricetrasmittente. Tuttavia, l’impossibilità di controllare il traffico per la raccolta dati e la gestione dei dispositivi endpoint genera la mancanza di protocolli di rete adeguati. Per questo è stata implementata LoRaWAN, nota anche come WAN a lungo raggio.

      1. Cos’è LoRaWAN?

La LoRa Alliance ha creato e gestisce LoRaWAN, uno standard aperto basato sul cloud che facilita la comunicazione tra dispositivi. LoRaWAN combina il networking con la tecnologia wireless LoRa e aggiunge funzioni di sicurezza (autenticazione nodi, crittografia dati). Lo scopo è collegare a Internet i dispositivi elettronici portatili in modalità wireless.

LoRaWAN è anche uno standard per un’integrazione più agevole tra dispositivi di fornitori diversi. Infatti, attualmente ci sono 181 operatori di rete LoRaWAN sparsi nel mondo. Secondo ABI Research, entro il 2026 LoRa rappresenterà più di 1/4 delle connessioni di rete LPWA, cosa che la renderebbe la principale tecnologia LPWA non cellulare.

      1. Come funziona LoRaWAN?

L’architettura LoRaWAN si costituisce di quattro elementi principali:

  • Nodi finali – dispositivi situati ai margini della rete

  • Gateway – connessioni che utilizzano un concentratore LoRa per raccogliere i dati dai nodi finali e inviarli al server di rete

  • Server di rete – l’application server che riceve tutti i dati del server Cloud LoRa

  • Server di applicazione (o application server) – per interpretare visivamente o analiticamente i dati.

LoRa tecnologia

 

LoRa Tecnologia indispensabile per fabbriche intelligenti

Le fabbriche intelligenti si basano sui dati per gestire le strutture, i processi ed eventuali criticità. Questo avviene mediante reti interconnesse di macchine, dispositivi e strumenti di comunicazione. Anche LoRa e LoRaWAN possono rendere le smart factory più efficienti grazie alla loro lunga portata e basso consumo energetico. Vediamo ora in che modo LoRa può semplificare i processi lavorativi quotidiani.

  • Monitoraggio di beni e strutture

L’uso di telemetria e geolocalizzazione in una soluzione IoT industriale fornisce un quadro completo degli asset. Per gli ambienti IT, i sensori aumentano il monitoraggio degli spazi fisici. Per aumentare l’operatività, ridurre i furti e ottimizzare la logistica, i dati possono essere usati per tracciare gli asset e la loro posizione.

  • Monitoraggio ambientale

Alcuni fattori come la temperatura e l’umidità, lo stato di chiusura e apertura delle porte, l’illuminazione e l’occupazione possono essere misurati con i sensori LoRaWAN. I dati privati vengono recuperati dalla rete LoRaWAN e trasmessi a un sistema SCADA per l’archiviazione.

  • Automazione industriale

La connessione dei dati Modbus a una rete privata LoRaWAN può recuperare dati da asset remoti anche a chilometri di distanza mediante sensori intelligenti, che possono trovarsi dietro edifici, muri e altri oggetti solidi.

  • Gestione industriale intelligente

I sensori possono monitorare a distanza attrezzature e veicoli per effettuare test di corrente elettrica, letture di temperatura e contatori d’acqua, e analizzare il vapore di attrezzature pesanti (carrelli elevatori, camion, autocisterne).

  • Monitoraggio del livello di Co2

Grazie ai sensori di CO2 basati su LoRaWAN e LoRa, negli uffici e spazi di lavoro è possibile monitorare la ventilazione, garantire una sufficiente illuminazione, gestire il livello di rumore e migliorare altri elementi.

      1. I vantaggi della tecnologia LoRa per le fabbriche intelligenti

Ogni smart factory e impianto di produzione presenta esigenze diverse. Per questo, LoRa può essere ampliata per soddisfare vari progetti apportando vantaggi tra cui:

  • Aumento dell’efficacia operativa

  • Creazione di un luogo di lavoro più ottimale

  • Mantenimento di basse emissioni di carbonio

  • Risparmio di costi e di energia

  • Riconoscimento di potenziali difetti e rischi.

  • Massimizzare l’uso del personale e delle risorse.

Vantaggi di LoRaWAN per le fabbriche

In merito alla rete LoRa, invece, i principali vantaggi sono costituiti da:

  • Portata di trasmissione maggiore

  • Basso consumo energetico

  • Basso costo

  • Configurazione remota

  • Raccolta dati wireless senza cavi

  • Tolleranza della latenza e intervallo di segnalazione suggerito.

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veicoli aziendali

In che modo le tecnologie IoT possono supportare la gestione di veicoli aziendali e il recupero di carichi persi? Scopriamolo insieme

Oggi gran parte delle catene di fornitura, anche se supportata da veicoli aziendali, sta diventando sempre più complessa. Questa situazione equivale a nuove sfide con cui confrontarsi, rappresentate ad esempio dalle perdite di carichi dovute a errori e furti. In questi casi si verifica l’aumento dei costi e l’interruzione della fornitura.

Per fortuna, le soluzioni di tracciamento IoT contro la perdita e il furto di carichi sono studiate appositamente per queste problematiche. Vediamo in che modo operano e come far fronte a questi problemi.

Interruzione catena di fornitura: un danno che vale miliardi

Stando al rapporto FBI – UCR, le interruzioni nella catena di fornitura costano alle aziende statunitensi perdite fino a circa 30 mld di dollari all’anno. Solo una piccola parte di queste viene poi recuperata.

Un altro problema è costituito dai furti interni, complessi da rilevare e da gestire perché coinvolgono i dipendenti.

Inoltre, spese aggiuntive accompagnano le perdite e i furti dei carichi per la sostituzione delle attrezzature. Per non parlare della perdita in termini di tempistiche e ricavi persi a causa dei ritardi. Queste criticità non riguardano solo i risultati in termini di vendite, ma anche la competitività dell’azienda e la soddisfazione dei clienti.

Per questo si sta diffondendo in tutto il mondo la richiesta di sistemi di sicurezza sempre più sofisticati per sorvegliare i carichi dei veicoli aziendali e dei fornitori, e più in generale l’intera catena di fornitura.

IoT per la gestione di veicoli aziendali e carichi

È per fronteggiare rischi come questi che numerose aziende stanno adottando nuove tecnologie IoT. In questo modo, è possibile avere dati e analisi in tempo reale per spedizioni e trasporti.

Infatti, i nuovi dispositivi di tracciamento sono dotati di sensori intelligenti per rilevare la posizione, e possono analizzare anche movimento, inclinazione, luce e altro. Si tratta di un potenziale enorme che renderebbe la catena di fornitura più smart, in modo da snellire i processi e mettere tutti i veicoli e le merci al sicuro.

Alcuni sistemi di tracciamento uniscono perfino dispositivi a batteria con soluzioni software basate sul cloud, in grado di trasmettere dati sulla posizione e sulla situazione in tempo reale.

Queste precauzioni assicurano l’analisi completa della catena di fornitura, e aiutano non solo a ridurre i furti, ma anche ad aumentare le probabilità di recupero delle merci.

soluzioni iot, veicoli aziendali

Dispositivi di tracciamento per la catena di fornitura

I dispositivi di tracciamento GPS vengono impiegati per tracciare i beni di grande valore. Capaci di aggiornare in tempo reale sulla posizione delle merci in tutto il mondo, controllano che tutto si trovi al suo posto.

I sensori integrati in questi dispositivi, inoltre, offrono numerose altre applicazioni contro la perdita o il furto di merci:

  • Riconoscere eventi sospetti tramite la trasmissione di allarmi (avvisano se l’attrezzatura si muove quando non dovrebbe farlo, o se viene inclinata in modo sospetto)

  • Configurare una geozona (area geografica definita) per notificare quando i veicoli aziendali entrano o escono da una particolare zona

  • Configurare allarmi quando il dispositivo viene esposto alla luce, per capire se un ladro apre container o scatole contenenti merci preziose.

Recuperare attrezzature perse o rubate

Un grande vantaggio delle tecnologie IoT è costituito dal fatto che rendono più semplice ritrovare le attrezzature perse o rubate. E sono numerosi i casi concreti che lo dimostrano.

I dispositivi utilizzati contro i furti forniscono la posizione dei veicoli tramite GPS, per localizzare in modo più semplice l’avanzamento delle spedizioni. Inoltre, anche se i veicoli sotttratti sono nascosti in edifici o zone non coperta dal segnale GPS, questi dispositivi riescono a ritrovarli.

Esistono, infatti, radiofari per una ricerca di prossimità, che rendono gli strumenti IoT in grado di inviare segnali. Così possono essere rilevati e supportare le operazioni di recupero. Insomma, le tecnologie IoT forniscono innumerevli applicazioni anche nell’ambito della logistica, e posso fare davvero la differenza quando si tratta di proteggere e identificare veicoli aziendali e merci.

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trend 2023

La Commissione Europea accelera su green e digital, i Trend 2023, mediante la spinta su competenze, euro digitale, cybersicurezza e mobilità sostenibile

Sono due le transizioni attualmente in corso in Europa: stiamo parlando di quella digitale ed ecologica, che si confermano trend 2023 negli sforzi congiunti della Commissione Europea. Tuttavia, le azioni messe in campo per perseguire questi obiettivi devono essere calate nel contesto della situazione politico-economica internazionale.

Nel Programma di Lavoro 2023, adottato lo scorso 18 ottobre, sono elencate tutte le operazioni che l’UE prevede di realizzare nel nuovo anno. Questo documento intende informare tutti i cittadini e le istituzioni sui futuri impegni politici della Commissione. Impegni che includono nuove iniziative, il ritiro delle proposte in sospeso e il riesame delle normative in essere.

Gli obiettivi dell’Agenda 2023

In particolare, il programma si basa su alcuni obiettivi fondamentali: ottenere la neutralità climatica entro il 2050 e definire un futuro digitale, per rafforzare l’economia comunitaria e costruire un mercato prospero, rafforzando l’immagine dell’Europa nel mondo.

In totale, il programma contiene 43 nuove iniziative strategiche che coprono 6 obiettivi definiti dalla Presidente von der Leyen, e si fondano sulla lettera d’intenti del 2022. Si tratta di obiettivi ambiziosi, che intendono sia rispondere alle crisi che hanno colpito i cittadini europei, sia sostenere la transizione verde e digitale in corso.

La relazione finale della Conferenza inerente il Futuro dell’Europa ha poi sottolineato che occorre offrire soluzioni digitali accessibili, disponibili a tutti gli europei, per garantire che l’Europa diventi la forza in grado di guidare una trasformazione trasparente, sicura e più etica.

Trend 2023: Cybersecurity Skill Academy e altre iniziative

Tra le iniziative a supporto dell’Europa per l’era digitale c’è la promozione delle competenze per la cybersecurity. Per questo, nel terzo trimestre del 2023 sarà istituita l’accademia denominata Cybersecurity Skill Academy.

Infatti, in tutto il mondo le minacce alla sicurezza e il numero di violazioni sono in continuo aumento. La carenza di forza-lavoro e il divario di competenze nella cybersecurity sono i principali ostacoli allo sviluppo economico e alla sicurezza di ogni singolo Paese.

Il direttore esecutivo ENISA, Juhan Lepassaar, ha spesso ribadito a nome dell’Agenzia europea per la Cybersecurity che “la futura sicurezza del nostro mondo digitale dipenderà fortemente dalla capacità di sviluppare una forza lavoro efficiente e adeguata alla sicurezza informatica”. Attraverso il miglioramento delle competenze e la progettazione di programmi di formazione specifici, infatti, è davvero possibile affrontare il futuro digitale europeo.

trend 2023

Mobilità e lotta alla pirateria

Uno dei trend 2023 dell’Europa digitale è la mobilità, ambito in cui la digitalizzazione può operare come mezzo di rafforzamento. Per questo, sarà proposta la creazione di uno spazio comune europeo dei dati sulla mobilità, per incoraggiare lo sviluppo di soluzioni innovative.

Altre iniziative saranno dedicate alla lotta alla pirateria, più precisamente per lo streaming di eventi dal vivo, e al sostegno dell’iniziativa “Perfezionare il diritto societario digitale”. In questo modo si potrà adeguare il diritto societario dell’Unione agli sviluppi digitali, e migliorare la direttiva UE 2019/1151 sull’utilizzo di strumenti e sistemi digitali nel diritto societario (Direttiva sulla digitalizzazione).

Per un futuro digitale

In conclusione, sono numerose le azioni che la Commissione ha identificato come prioritarie nel Programma 2023. Quest’ultimo, pur essendo frutto di decisioni stabilite in un momento di grande incertezza politico-economica, è stato definito con misure e strumenti emergenziali, ma non per questo è meno ricco di contenuti.

Tra le prime azioni della Commissione dedicate ai trend 2023, infatti, ci sarà il dibattito per stabilire le priorità legislative comuni, al fine di convengere e intervenire rapidamente sia sul piano della sostenibilità ambientale, sia dal punto di vista digitale.

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Industrial IoT

Industrial IoT, il World Manufacturing Forum di Cernobbio evidenzia la necessità della formazione per affrontare la rivoluzione digitale

Ormai è chiaro. Quando si parla di Industrial IoT, la trasformazione del settore industriale, e nello specifico dell’ambito manifatturiero, può avvenire solo attraverso le competenze degli operatori. Sarà necessario evolvere la formazione e aggiornare le conoscenze in loro possesso, per consentire alle industrie di affrontare la riconversione digitale. È questo il messaggio lanciato mediante il report presentato al World Manufacturing Forum di Cernobbio, che ha evidenziato anche i possibili scenari delle professioni future ricercate dalle aziende.

Lo skill gap interessa milioni di lavoratori

Il cosiddetto “skill gap” (divario delle competenze) è oggi sempre più evidente. In particolare, MC Kinsey stima che a livello mondiale, entro il 2030, saranno necessari circa 800 mln di posti di lavoro con qualifiche maggiori rispetto a quelli attuali. Eppure, l’incremento dell’automazione cancellerà circa 400 mln di posti di lavoro, con una quota significativa nelle regioni occidentali.

Infatti, anche se l’occupazionale della digitalizzazione ha un saldo positivo, è facile comprendere che il passaggio non sarà semplice. La sua attuazione richiederà l’aggiornamento delle competenze e della formazione, soprattutto per il settore industriale. Questo perché, già allo stato attuale, le imprese faticano a trovare professionisti in grado di comprendere le tecnologie legate all’ambiente di produzione (AI, realtà aumentata, ecc). Lavorare per un’Industria 4.0, infatti, non significa solo portare nuovi strumenti nelle fabbriche, quanto focalizzare i processi produttivi sulle persone. Per questo, le risorse devono essere dotate di competenze adeguate per svolgere le varie mansioni.

10 competenze necessarie per le imprese

Quindi, in un prossimo futuro, quali saranno le skill e competenze che le aziende richiederanno di più? Secondo lo studio del WMF, le caratteristiche principali saranno quelle elencate qui sotto:

  1. Alfabetizzazione digitale, ovvero l’abilità d’interagire, capire, abilitare e sviluppare nuovi sistemi di produzione digitale, tecnologie, applicazioni e strumenti
  2. Capacità di progettare soluzioni per l’analisi dei dati e AI, nonché d’interpretare i risultati in modo critico
  3. Problem solving creativo
  4. Mentalità imprenditoriale, con proattività e capacità di pensare fuori dagli schemi
  5. Capacità di lavorare in sicurezza ed efficacemente con le nuove tecnologie
  6. Mentalità interculturale inclusiva e diversificata
  7. Capacità di gestire cybersecurity, privacy e conservazione dei dati e delle informazioni
  8. Capacità di gestire l’aumento della complessità
  9. Competenze comunicative verso colleghi, strumenti IT e AI attraverso diverse piattaforme e tecnologie
  10. Apertura al cambiamento e capacità di trasformazione.

Uno sforzo formativo necessario

Infatti, non è un caso che i sei lavori emergenti evidenziati dalla ricerca abbiano pochi punti in comune con la produzione industriale tradizionale. Negli anni a venire, le aziende assumeranno soprattutto:

  • Digital Ethics Officer
  • Lean 4.0 Engineer
  • Industrial Big Data Scientist
  • Collaborative Robot Expert
  • IT/OT Integration Manager
  • Digital mentor

Si tratta di ruoli che richiedono competenze e professionalità relative ad aspetti qualitativi e cognitivi, non facili da ottenere. Le nuove professioni digitali per l’industria saranno, quindi riservate a pochi?

Tutti i governi, organizzazioni e società dovranno affrontare uno sforzo formativo straordinario. Dovranno sviluppare le politiche formative necessarie a creare quelle skill indispensabili nell’industria e nello smart manufacturing. E non basta, perché occorrerà lavorare anche sulla cattiva reputazione che circonda il settore. Ancora oggi, infatti, le fabbriche vengono considerate come un luogo di lavoro ricco di azioni ripetitive e povero di creatività.

Hai bisogno di una consulenza specializzata per implementare tecnologie di Industrial IoT nella tua azienda? Contattaci.